venerdì 14 dicembre 2012

Il marconista - Allo specchio

Ora ditemi se questo appunto del Marconista, trovato su un foglio volante all'interno del manoscritto, non è un bellissimo spunto su cui meditare...

Se dovessi guardarmi allo specchio
scoprirei un ventenne un po' confuso e innamorato della vita.


Un augurio a tutti perché sempre, ogni giorno, per tutta la vita, vi possiate guardare allo specchio e vedervi così!




mercoledì 21 novembre 2012

al parco, una mattina

Foglie  
cadono
compagnie di uccelli urlanti
                           [sulla testa
istantanee di apparente follia

giovedì 8 novembre 2012

Orgoglio e (poco)giudizio - dissertazioni sulla qualità


Ebbene, come potrebbe IlCircoloVizioso non esser fiero di questa etichetta? 

Da oggi anche IlCircoloVizioso fa parte della ristretta cerchia dei Blog di Nicchia.
Risponde quindi alle caratteristiche fondamentali recitate dall'accuratissimo manifesto:
"- se hai un blog di dai numeri limitati e risicatissimi
- se ti capita di non capire una cippa di wordpress.org
- se aborri il SEO
- se dalle chiavi di ricerca su google ti trovano con le parole più strane
- se adori scrivere e sai usare anche i congiuntivi e gli apostrofi
allora devi entrare a far parte dell'esclusivo circolo di internèt!"
In effetti polepole fa poco caso alle statistiche del blog. Anche perché ultimamente è molto probabile che siano cadute a picco, per mancanza di novità. Anzi, è probabile che le statistiche si siano proprio suicidate, tuffandosi in un baratro molto profondo.
Ma al CircoloVizioso la vita si muove in continuazione, subisce svolte ogni tre minuti, c'è tanto a fare e tanto ancora da imparare. Ci son figli (di carne e di pagine) da far crescere, il tempo è tiranno, non ci son più le stagioni e via tutte le scuse che via via vengono in mente...

Ma l'Orgoglio di riuscire ad entrare in una ristretta cerchia come questa, dove lo mettiamo?

E allora mettiamoci sotto, noi che il piano editoriale l'avevamo anche messo su ma non l'abbiamo rispettato nemmeno per una settimana: siam blogger di nicchia, è un nostro dovere portare alto il vessillo!

E' ovvio che la qualità sia fondamentale, nei post scritti dai blogger di nicchia. 
Il corretto uso della punteggiatura e dei congiuntivi va da sé, che trovarne uno fuori posto (magari mentre si legge un libro che qualcuno ha osato anche pubblicare!) fa saltar le valvole a tutti, figuriamoci a chi di questo principio fa uno stile di vita.
Il SEO ho imparato ad odiarlo/amarlo, a mio modo.
Le chiavi di ricerca... what's? ho perso le speranze. E chi mi ricerca più? ah, sì: la più gettonata è la ricetta delle foglie di borragine fritte. Che abbiamo scoperto essere tossiche, tra l'altro. Quindi non leggetela, che poi vi vien voglia di farle e state male (dopo, però, perché mentre le mangiate altroché se ve la godete!)
Wordpress? Uso il profilo solo per commentare sui blog nicchioni... ancora è lunga la strada da percorrere...

Orsù, dunque. Largo ai commenti. Che saranno ancora una volta tre o quattro. Quelli delle fedelissime.


p.s.: io, poi, ci metto anche del mio: pigrizia e mancanza di organizzazione. Le idee ci sono ma riesco sempre a perdermi dietro ai sogni ad occhi aperti e  concretizzo poco. Ma siamo o no in un CircoloVizioso? Non se ne esce... :)

giovedì 4 ottobre 2012

E' ora di piantarla!

Parlo di vegetali, chiaramente. Ma anche di altro.
Parlo di modi di vedere il mondo, la vita, le persone.

Parlo di quando hai bisogno di ritrovare un equilibrio, di cercare una risposta che avevi perso chissà dove, lungo la strada.

Parlo di quelli che sono nati per far male agli altri. E vogliono riuscirci. E ci sono anche riusciti, qualche volta.
Ma ora no.


ORA è ora di piantarla!




Non è facile ricominciare ogni giorno. Far sì che ogni giorno sia davvero un inizio. Non è facile, e basta lasciarsi alle spalle Bose o qualsiasi altro luogo simile, per sentire come sia facile finire in ostaggio nel ripetersi dei copioni, propri e altrui, che svuotano di autentico significato il tempo che vive. [da "Sulle strade del silenzio", Giorgio Boatti]


Per celebrare l'arrivo dell'autunno, al CircoloVizioso (che si sta rimettendo in moto, un po' alla volta...) si piantano bucaneve.
(Che non sono i celeberrimi biscotti, come ha detto il maritino, inconsapevole...)

Il bucaneve è da sempre un fiore che ammiro: un fiore puro, un fiore così delicato e così forte insieme. 
Perché l'ho sempre apprezzato dal punto di vista estetico ma poi, leggendo, ho capito che c'è dell'altro: è il fiore di febbraio, mese di nascita della PM e del Piccolo Che. 

E' "simbolo di speranza e di consolazione, di passaggio dal dolore a un nuovo inizio". E ancora leggendo ho imparato che - soprattutto in questo periodo - ogni giorno dobbiamo viverlo come un nuovo inizio, tutti quanti.

E' "simbolo della purezza, tanto che era popolare la credenza che indossarne uno inducesse a pensare onestamente". E quanti bucaneve dovrebbero indossare, certe persone...

A volte sono le cose a cercare noi, come a dirci: sii te stesso, solo così sei nel giusto!
A volte sembra che lo facciano per farti capire che sono lì con te, anche se sembrano inanimate.
A volte magari sei solo tu a pensarlo e tutto quello che ti accade può sembrare solo un bel sogno, e quando ti svegli dici: "ma tu guarda le coincidenze: era proprio questo, in quel momento, che avevo bisogno di sentirmi dire!"

Un buon ottobre a tutti.
Noi aspetteremo e coltiveremo i nostri bucaneve, sperando e lavorando perché domani sia sempre migliore e perché ci sia sempre un nuovo inizio, per ogni cosa.
E buona vita a chi vuole far male agli altri: che sia un nuovo inizio anche per loro!

giovedì 20 settembre 2012

Settembre


Settembre. C'è da ricominciare con gli orari, con gli appuntamenti, con le regole, con le routine... ma quest'anno è tutto diverso. 
Quest'anno sembra che non ci sia proprio la volontà di tornare alle vecchie, sane abitudini.

Niente post di Buon Anno Nuovo il primo settembre, quest'anno.
E me ne rendo conto solo oggi, che siamo al 20.

Allora tiro il freno e faccio il punto della situazione: qualcosa non va? oppure qualcosa va anche troppo?
E mi piace di più la seconda risposta.

Sì, siamo lenti, quest'anno.
Siamo lenti, come quei diesel che dovevi scaldare per un bel po' la mattina prima di partire.
Siamo lenti, in controtendenza al mondo intero, che ordina di correre correre correre.
Siamo lenti e lo siamo in tanti.
Siamo lenti con la scuola, che è appena iniziata e già ci ha messo a casa, febbricitanti.
Siamo lenti col lavoro, che "c'è crisi". E allora tutto (e tutti) subisce battute di arresto ad ogni passo. Ci si impongono pause di riflessione, momenti di silenzio, ore da dedicare al vivere. E questo anche al lavoro, intendo. Anche coi colleghi.

E Il CircoloVizioso, che da sempre apprezza la lentezza e la condivide e la promuove in tutte le maniere possibili, ringrazia.

Perché proprio questa lentezza, questo rientro soft alla vita quotidiana, sta dando una nuova carica e tanti spunti vitali: nuove idee, nuove avventure, nuove passioni da coltivare.
Nuove convinzioni su cui scommettere: "meglio affidarsi alle scelte degli altri o scommettere sulle proprie convinzioni?" dice Flavia Piccinni nel suo libro.

Energia positiva che nasce da incontri casuali, da coincidenze, da parole condivise, da volantini che afferri al volo perché ti colpisce la grafica: "Poi lo leggo, al limite lo uso come segnalibro".
Poi invece ci trovi una risposta ad una delle tue mille domande.

Be', polepole sta scommettendo...

martedì 7 agosto 2012

Il marconista - Prologo

Cammini. Pensierosa, lungo la tua strada. Tante cose a cui trovar soluzione. Tanti piccoli problemi, tanti noiosi impedimenti.
Ecco che alzando lo sguardo, d'un tratto, ti trovi di fronte un vecchio quadernetto sciupato. Le pagine ingiallite scritte a mano, con quella calligrafia d'altri tempi. I riccioli e gli svolazzi sono tanti ma tu vai al sodo e cerchi fra le righe un nome una parola che ti facciano capire cosa sia quel quadernetto. Di chi sia. E di cosa parli.
Ma non trovi niente che ti faccia capire di più. Non una data, non un nome proprio, un indirizzo.

Solo, da qualche parte, una traccia che sparisce, si dissolve, mentre finisci di leggerla:
il marconista


E' così che chiameremo questa specie di rubrica, così che ricostruiremo la storia di quest'uomo di un tempo sconosciuto. Con gli indizi che poco per volta riusciremo a mettere insieme, se riusciremo a farlo. Sperando che qualcuno riesca a darci consigli e indizi utili per capire...

A voi i pareri, a voi le opinioni, il CircoloVizioso fa un passo indietro e si propone unicamente quale ambasciator del messaggio del marconista. Non vogliamo aver oneri né onori, tranne quello di aver scoperto il manoscritto. Che sia stata una fortuna oppure no, va da sé...

Questa è la prima pagina che leggiamo, di lui, del marconista.

A Martina

Son passati molti anni, pien di gioia e tanti affanni
dopo tanta gioventù, nel mio cuore resti tu.
Eravamo un bel duetto, tu colomba, ed io falchetto
io più grande e tu bambina,
svolazzavi ogni mattina, come fà una colombina.
Ogni tanto ti fermavi, riponendo le tue ali,
per dar vita nuovamente
ai tuoi giochi impertinenti,
fino a quando ti fermavi, e da me ti avvicinavi.
Ti abbracciavo con affetto, carezzando il tuo ciuffetto
lungo rosso e spettinato, del volazzo spensierato.
Quanto amore e quanto affetto
ho riposto nel mio cuore
e in nome dell’amore che non si cancella più.

giovedì 19 luglio 2012

Estate 2012

Riempio
il mio bisogno di silenzio
col canto caldo delle cicale.


Ascolto e assaggio
gli istanti soli
affamata di nulla.


Vivo, sì.
E lo faccio non da sola.

venerdì 29 giugno 2012

Esperimenti spazio-temporali

Cioè, non è che siamo spariti.
Solo che non riusciamo ancora a moltiplicare il tempo comprimendolo nello stesso spazio.
Siamo di là e quindi non possiamo essere anche di qua. 
Alcuni aggiornamenti ce li perdiamo, altri no. 
Di certe cose ce ne accorgiamo nonostante l'assenza, di altre no.
E di là ci siamo perché di quel posto ci piace l'immediatezza. Il fatto di esserci, qui, ora. In questo istante. E in certi casi è così che bisogna essere: presenti, Ora.
Però ci manca il Qui.
Perché qui l'aria è diversa, è più... "aria di casa".

Ma torneremo, a tratti. 
Sperando di riuscire, nel frattempo, a comprimere il tempo... ;)

Mi mancate.
Parecchio.

martedì 29 maggio 2012

martedì 15 maggio 2012

Writing Tuesday: Calore


Appuntamento col Writing Tuesday
da un'idea di silbietta


Basta. Ora basta. Dulce sente che è arrivata l'ora di dire basta. Basta ai soprusi. Basta ai maltrattamenti. Basta alle prese in giro. Basta ai falsi adulatori e alle false promesse. E basta a tutte le volte che...
Estèban le ripete frasi dantesche da una vita,  Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.  Le dice Estèban. Ma per Dulce è ancora difficile non sentire una stretta in fondo al cuore, ogni volta che sbaglia a dar fiducia agli sconosciuti. Si fida. Si fida troppo delle persone, lei. E non riesce a imparare dai propri errori. Oggi però Dulce ha preso una decisione, forte e risoluta. Ha preso una posizione. Dulce non si fida più, ora vuole la rivincita, ora dice basta.
Chiude gli occhi, Dulce. Non vuole vedere, ora, non vuole guardare. Ha guardato abbastanza, ha visto, ha parlato, ha denunciato, ha capito e compreso, quando era il caso. Ma non è bastato.
Ora Dulce vuole solo sentire. Sentire quel calore che le arriva, violento, al viso. Sentire il crepitio delle fiamme. Sentire l'odore di fumo. Sentire il sapore di bruciato.
L'inferno lo hanno creato gli altri, lei, ora, lo ha solo messo in pratica.
Apre gli occhi, Dulce. Guarda. Di fronte a lei, ora, solo braci. Il fuoco ha ripulito dalla sporcizia, ha reso piano quel che era ammonticchiato, ha reso chiaro quello che era indeterminato. Con una folata di vento la cenere si disperde. Tutto è di nuovo pulito.
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Dulce guarda ancora, poi si volta. 
Ricomincia a camminare.

giovedì 10 maggio 2012

Il vizio di leggere: L'uomo che piantava gli alberi, Jean Giono




Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d'errore, di fronte a una personalità indimenticabile.


Ogni pagina di questo libro meriterebbe di essere citata.
E' uno di quei libri che ti capitano in mano per caso, uno di quelli che ti chiamano col titolo, o con la copertina magari; poi lo apri, sfogli le pagine, ne annusi il magico odore di carta stampata di fresco e mai ancora aperta... e accade all'improvviso che ti innamori.
Dell'idea che sottende tutto quanto.
Della reale possibilità che davvero esista una persona così, che da qualcosa di sé al mondo senza chiedere niente in cambio.
Che al giorno d'oggi è tutto dire.
Poi quel libro è capitato nelle tue mani proprio al momento giusto, come sempre ti accade, quando avevi bisogno di sentire certe parole, di credere in certe possibilità, di sapere che non è vero che ovunque ti giri c'è solo cattiveria e avidità, che ci sono anche persone per bene, sulla faccia della Terra. Solo che sono alquanto rare.

Elzéard Bouffier, l'uomo che piantava gli alberi, è esistito realmente. E Jean Giono lo racconta con parole semplici come la sua vita da pastore in questo libro, che a vederlo è un semplice libriccino ma nasconde una verità tanto grande: la ricerca della felicità (singola e comunitaria) passa anche (e soprattutto) attraverso l'amore per la natura, l'attaccamento alla vita, il lavoro onesto e la generosità d'animo.
"Il pastore che non fumava prese un sacco e rotolò sul tavolo un mucchio di ghiande. Si mise a esaminarle una dopo l'altra con grande attenzione, separando le buone dalle guaste. Io fumavo la pipa. Gli proposi di aiutarlo. Mi rispose che era affar suo. In effetti: vista la cura che metteva in quel lavoro, non insistetti. Fu tutta la nostra conversazione. Quando ebbe messo dalla parte delle buone un mucchio abbastanza grosso di ghiande, le divise in mucchietti da dieci. Così facendo, eliminò ancora i frutti piccoli o quelli leggermente screpolati, poiché li esaminava molto da vicino. Quando infine ebbe davanti a sé cento ghiande perfette, si fermò e andammo a dormire."
Una personalità come quella di Elzéard Bouffier, semplice pastore "che passa la sua vita seminando querce, faggi e betulle, senz'altra ricompensa che il piacere e la soddisfazione di averlo fatto" è davvero una personalità indimenticabile.
Una di quelle da cui prendere esempio e da cui trarre tutte le ispirazioni che ne possono venire.
Ce n'è bisogno di persone così, ce n'è davvero bisogno...


p.s.: torniamo dopo un po' di tempo a scrivere di libri. Ma è solo l'inizio: Zebuk si sta trasformando, sta crescendo e ha tante nuove idee da proporre...

mercoledì 9 maggio 2012

La pagina dell'oroscopo

Dice Rob al Toro per la settimana che va dal 4 al 10 maggio:



Toro

20 aprile – 20 maggio

Dal punto di vista astrologico, è l’inizio di un nuovo anno, Toro, perché stai entrando in un ciclo diverso. Che ne diresti di festeggiare? Potresti esprimere qualche buon proposito, magari provare a perdere una brutta consuetudine o un vizio che ti fa solo male. Potresti anche invitare l’universo a mostrarti quello che non sospetti neanche di dover sapere. Inoltre sarebbe interessante se tu preparassi un elenco di belle abitudini impegnandoti a coltivarle, di obiettivi che cercherai di perseguire e di splendidi e coraggiosi sogni da realizzare.



E come darti torto, Rob? Per noi - e per il nostro Meno stress più farfalle - questa è la settimana delle #trasformazioni, quindi ci sto già pensando con tanta intensità, credimi, a rimettermi in marcia; con la mia solita flemma, poi, sto mettendo in atto buoni propositi... dai, direi che questa volta ci abbiamo preso, sì: siamo andati a votare, ci siamo trasformate in cuoche pasticcione con la PM, abbiamo preso un toro (una altro!) per le corna, passando dai discorsi ai fatti (e non è cosa da poco, per chi mi conosce, sappilo!)...
Quanto ai buoni propositi da mantenere... be', già il fatto di aver ripreso a scrivere post e a programmare e a leggere e a lavorare... non ho ancora fatto abbastanza?


Ok, allora mettiamo per scritto i buoni propositi per questo mese (almeno, ci si prova!)


Provare a perdere un brutto vizio che mi fa solo male?
Cominciare a dire sempre e comunque, in modo garbato, quello che penso


Belle abitudini da coltivare?
Cominciamo da qualcosa di semplice: passeggiata quotidiana in mei-tai per andare a prendere la PM a scuola, finché sono a casa...


Obiettivi da perseguire?
Consolidare il mio lavoro e perfezionare e approfondire e migliorare e...


Splendidi e coraggiosi sogni da realizzare?
... mmm... ne ho così tanti... :)

martedì 8 maggio 2012

Writing Tuesday: Meraviglia


Appuntamento col Writing Tuesday
da un'idea di silbietta

Quando si rese conto che stava accadendo proprio a lei, la prima reazione che ebbe il suo fisico fu quella di produrre un grande, grandissimo sorriso.

Un sorriso del corpo intero, intendo: il cuore si allargò e comprese in sé l'intero mondo, le braccia ebbero un impercettibile moto verso l'esterno, come ad abbracciare qualcuno, la bocca si aprì leggermente, ad accogliere ogni alito di vitalità che potesse arrivare, gli occhi si spalancarono, avidi di colori e di forme, le narici si allargarono, alla ricerca di odori nuovi e particolari, le orecchie si allertarono per individuare suoni e rumori sconosciuti...

I suoi sensi si moltiplicarono all'infinito, si sentì trasportata sulle vette più alte. Da lassù dominava l'intero universo delle sue sensazioni, che era esploso in meno di un attimo. Da lassù si accorse della gioia, del terrore, del senso di responsabilità, di ogni sua nuova paura, della tenerezza infinita che provava per sé per prima, di tutte le volte che avrebbe desiderato scappare e di tutte quelle in cui si sarebbe sciolta di felicità.
Tutto solo per quella meraviglia che era appena accaduta. Tutto per quella meraviglia che stava accadendo, ogni giorno, da qualche giorno. Tutto per quella meraviglia di cuoricino che batteva, insieme al suo...

Si guardò allo specchio, sorrise ancora e si meravigliò di nuovo di quello che vedevano i suoi occhi: non era più la stessa persona di ieri. E non lo sarebbe stata mai più.

venerdì 4 maggio 2012

Ricette Letterarie: Le caramelle di Pippi!


Il nuovo, coinvolgente vizio di Zebuk, è la voglia di mettersi in gioco con le ricette. Sì, le ricette, o quegli accenni al cibo di cui si parla nei nostri amati libri: Ricette Letterarie è il titolo di questa sfida letteral-culinaria.
Questo mese è la volta della leggerezza e della voglia di libertà delle Caramelle di Pippi Calzelunghe, ve le ricordate?
Avete voglia anche voi di regalarvi una coccola e di preparare insieme a chi amate queste deliziose caramelle?
E' davvero semplice e piacevolmente gustoso, fidatevi! Io e la PM le abbiamo preparate in un pomeriggio di sole e vento, quando fuori non si poteva stare causa tosse ma quando avevamo tutte e due tanta e tanta voglia di allegria e spensieratezza... e allora: Pippi, le sue storie, le sue canzoni e... tante tante caramelle, per questa volta fatte con la marmellata artigianale di Kumqat (quelli del nostro alberello, sì!)
“Per favore, vorrei diciotto chili di caramelle” disse Pippi, esibendo una moneta d’oro. La commessa spalancò la bocca: non era abituata a veder comprare tante caramelle in una volta sola.
“Vuoi dire che desideri diciotto caramelle’” chiese.
“Voglio dire che desidero diciotto chili di caramelle” rispose Pippi, e posò la moneta sul banco.

... con l’augurio che la leggerezza e la dolcezza trovino posto nel vostro cuore, per sempre! ;)

lunedì 30 aprile 2012

Anni e bicchieri di vino non si contano mai.


... dall'Isola d'Elba, con gli AmicidiSempre...

... c'è altro da dire? Dice tutto il titolo, no? :)
Che poi, a pensarci bene, io quegli anni che dicono abbia, mica me li sento. Dicono che sia normale, che sia un modo per negare il tempo che passa. Ma secondo me si son proprio sbagliati quando hanno trascritto l'anno di nascita.

E comunque deve essere stato un errore frequente, tra i miei coetanei, quello dell'errata trascrizione dell'anno di nascita, perché non ce n'è uno che si comporti da (quasi) quarantenne, a dire il vero: tutti lì, tra facebook, telefonini, musiche anni 80, twitter e via dicendo, come fossero i ragazzi del muretto, quelli della terza C, quelli che se ne stanno lì appoggiati col piede al muro, in città, sempre a rischio di un'infiammazione al pollice destro, da quanto smessaggiano... sto vaneggiando? sarà l'età. 
E allora io non li conto, quegli anni.
Perché certo, mi diverto un sacco a cantare a squarciagola insieme alla PM le canzoni dei cartoni che guardavo da piccola, visto che ora (finalmente!!!) è disposta a guardarli con me (mica il contrario, eh!)
Mi diverto un sacco ad incastrare gli impegni per andare ad un corso creativo insieme a lei e per fermarci al parco al ritorno da scuola, per andare insieme sull'altalena
Mi diverto un sacco a guardare Piccolo Che mentre si gode la sua meritata poppata, dovunque siamo, che sia Tezenis, il giardino fuori casa, la sala d'attesa del centro vaccinazioni, la panchina sulle mie amate mura
Mi diverto un sacco a vederli tutti e due giocare, stropicciarsi, sbaciucchiarsi...
Mi diverto un sacco.
E sarò anche un po' immatura perché gioco divertendomi coi miei figli, sarò anche scansafatiche perché diserto spesso gli obblighi casalinghi dell'aspirapolvere e dei letti da rifare, sarò anche...
Ma a me questi miei 39 anni (e il vino che mi berrò stasera e non chiedetemi di contare i bicchieri, per carità!) piacciono un sacco. Così come sono. Senza contarli.

lunedì 16 aprile 2012

Meno male che ci sono i Nonni...

Sapete cosa? Il tempo è davvero tiranno. Cuoricino ha già due mesi e io non ho ancora finito di rendermi conto che è nato...

C'è tanto da fare, con due bimbi in casa: l'aiuto più grande è quello che danno i nonni, sempre presenti e a disposizione, che ci sia da correre a prendere l'una all'asilo o che ci sia l'altro da tenere sotto controllo mentre mamma va in biblioteca con la grande, dato che piove e il parco è off-limit.
E meno male che ci sono loro, i Nonni: altro che un monumento, andrebbe fatto ai Nonni!
Loro che ora che finalmente si potevano godere la pensione (si fa per dire, è chiaro...), meritatissima anzi di più, son disposti a rinunciare al dormire un po' di più la mattina, a fare le passeggiate senza meta e senza orario per le vie della città, a prendersela comoda quando fanno la spesa, alle partitine da commentare al bar, al leggere finalmente tutto quello che c'è da leggere, al dedicarsi a tutte quelle attività che non hanno mai avuto tempo di fare prima... tutto per due marmocchietti (ogni tanto) urlanti e piangenti e (sempre) carichi di un'energia misteriosa, infinita e invincibile, anche con 40° di febbre...
I Nonni, mentre fanno giocare il piccolo placidamente disteso sulla sdraietta, sono in grado di: lustrarti la casa, lavare e stirare la quantità di biancheria giornaliera di un albergo con 400 camere, farsi una precisa opinione sullo stato della politica attuale leggendo e documentandosi, preparare i biscotti con la piccina tornata da scuola, ricreare una vecchia cornice per adattarla al disegno della tua nuova famiglia, provvedere al pane e alla focaccia quotidiani (passeggiando fino al forno del paesello), controllare se son già fiorite le fragole piantate insieme, e - nel frattempo - imparare da quasi autodidatti a navigare su internet.
Tu, libera professionista in maternità ma con qualche lavoro da seguire nonostante tutto, - in quello stesso tempo - hai mandato due mail.

E non ti dico come ti senti.

giovedì 15 marzo 2012

Eccomi! :)



Poi succede che senza nemmeno rendertene conto, di punto in bianco, ti ritrovi tra le braccia un esserino nuovo nuovo di tre chili e mezzo. Tre chili e mezzo di tenerezza infinita, che ti fanno rivivere tutto quello che avevi già provato quattro anni prima; raddoppiato, triplicato e anche di più in intensità, se possibile, perché oltre a Lui, con voi c'è anche Lei, che già era stata protagonista di questo grande miracolo che è la Vita.

E non c'è niente di più bello
niente che conti di più
niente che sia più forte
più intenso
più travolgente
più incredibile
più Vero
di quella minuscola creatura
che ti sta davanti
e che ti chiede solo
semplicemente
di annullarti
per amore.

E tu lo fai.
Faresti qualsiasi cosa per loro.
E quello che dai ti torna moltiplicato
mille volte.
Per il resto della tua vita.

Matteo è nato il pomeriggio del 15 febbraio 2012
oggi ha un mese ed è uno spettacolo di smorfiette e versetti
un sogno fatto di notti da dormire di nuovo in tre nel lettone, perché così è tanto più comodo per tutti quanti
una raccolta di racconti da leggere insieme, tutti e quattro, la sera prima di dormire
una serie di incastri da trovare per non far intristire nessuno e per avere tempo per tutto e per tutti
una vita tutta nuova da reinventare, con tanto entusiasmo, tanta energia, tanta voglia di fare...

... e un grazie a tutti quelli che ci sono stati vicino in questa nuova, meravigliosa avventura!

martedì 14 febbraio 2012

Libera un libro per Zebuk! Le avventure di Pinocchio



Oggi per noi è un giorno speciale, lo sapete: è il 2° compleanno di Zebuk! (ah, sì, è anche San Valentino, ma quello, per gli innamorati veri, è tutti i giorni... o no? ;))

Le avventure di Pinocchio, liberato in una copisteria...

E proprio oggi il CircoloVizioso libera un libro a cui tiene particolarmente, per tanti e tanti motivi diversi: Le avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi.


Intanto perché è il libro che mi ha fatto sognare, fin da piccola. 
Poi perché ho avuto modo di leggerlo direttamente nei luoghi in cui è stato pensato, concepito, immaginato.
Perché ho camminato nel parco che è stato ideato per celebrare il burattino più famoso di tutti i tempi e proprio lì ho immaginato, e vissuto, mille avventure insieme a quella piccola peste, che aveva un cuore tanto buono e grande... con la sua buona Fatina dai capelli turchini, col suo amato Geppetto, con quei due brutti ceffi del Gatto e la Volpe, con la sua ingenuità di bambino (che a volte ritroviamo pari pari anche in noi, ormai adulti), con la sua volontà di sistemare sempre tutto che puntualmente si scontra con le distrazioni e le tentazioni del mondo là fuori.
Perché spero, infine, che venga accolto da qualche altro bambino (piccolo o grande che sia) e che sia l'inizio di un'amicizia che duri per sempre!

Mille grazie a PinocchioGrazie per quello che mi ha insegnato, grazie perché mi ha fatto capire di non essere sola, grazie perché mi ha insegnato a crescere e a diventare 'grande', nel senso più pieno del termine.

Sono certa che il nostro non sarà un addio, piuttosto un arrivederci... :)


mercoledì 1 febbraio 2012

Keep calm and wait the moon...


Meglio che per qualche tempo fermi la pubblicazione dei post, va'. Dato che a quanto pare ci siamo quasi e che sarebbe meglio mi riposassi un po' e che se non mi decido a mettere l'adsl a casa non so quandocomedove collegarmi e che  in questi ultimi giorni dovrei dedicarmi un po' di più a me stessa e alla PM e al maritino, che poi ci sarà molto meno tempo a disposizione...
Ecco.
Allora, per questo periodo, questo sarà il mio motto: keep calm and wait the moon.
Nel senso che magari con la luna nuova prevista per il 6 febbraio... qualcosa succederà. Oppure no, e allora aspetteremo ancora un po'.
Nel frattempo passerò, ogni volta che sarà possibile, a trovarvi e a leggervi... :)

Intanto Cuoricino sembra essere in ottima forma: scalcia e balla anche più di prima (ma non dovevano starci un po' più stretti, verso i nove mesi?!) e si da un gran da fare, lì dentro, con quel benedetto calcagnino...
Io la valigia l'ho fatta (ma chissà quante cose fondamentali ho dimenticato...) e sono spiritualmente pronta. Il maritino un po' meno. La PM è felice come una Pasqua, per ora.

Non riesco a immaginare... ho solo una gran voglia di vederlo, questo esserino che mi ha già conquistata col suo primo calcetto. Ho solo una gran voglia di ricoprirlo di baci e di carezze. Ho solo una gran voglia di stendermi lì vicino alla sua culla e sentire il suo respiro...

martedì 31 gennaio 2012

Liberiamo una ricetta: Uova... strapazzate! In due versioni ;)

Le uova... strapazzate:
un argomento interessante di cui parlare.

Al CircoloVizioso siamo soliti pensare alla Gola come vizio per eccellenza (e chi ci conosce lo sa bene!): magari ci sono periodi in cui non ne parliamo spesso, in cui non pubblichiamo ricette (che tanto mica siamo foodblogger professioniste, noi, tzè!) e periodi in cui sembriamo non parlare d'altro... 
Però mangiamo, sì, e lo facciamo tutti i giorni e parecchie volte al giorno (soprattutto a detta dei jeans, sì...). E quando mangiamo cerchiamo sempre di farlo al massimo delle nostre possibilità. Ingredienti giusti, possibilmente bio, sani e provenienti da filiera corta...

Poi un vizio di polepole è quello di cercare la "ricetta perfetta": il modo migliore di preparare il piatto incriminato, quello più giusto, più scientifico per certi versi e più godurioso per altri... è semplice curiosità, ché poi chi ce l'ha il tempo di mettersi a fare tutte le prove necessarie?


E allora: cercando e ricercando la ricetta e le tecniche migliori per fare le uova strapazzate, prendendo suggerimenti in giro per il web e non solo... è venuta fuori questa ricetta qua, sperimentata, collaudata e approvata dal CircoloVizioso al gran completo:





UOVA STRAPAZZATE DEL CIRCOLOVIZIOSO
per 3 persone


INGREDIENTI
  • 6 uova
  • 6 cucchiaini di latte
  • 3 pizzichi di sale
  • 1 cucchiaio di burro per friggere
PROCEDIMENTO
  1. Riscaldo la padella a fiamma moderata
  2. Sbatto le uova con il latte ed il sale, in una ciotola di vetro o di metallo
  3. Fondo il burro in padella, poi verso le uova sbattute e faccio rapprendere leggermente. Inizio ad 'agitare' la padella, facendo finta di essere una chef di quelle serie, per far cuocere le parti ancora liquide, finché non ottengo la consistenza di tutte le parti di uovo.
  4. Servo le uova su un letto (wow!) di salsa di pomodoro, appena scaldata


Poi... accade che magari si parla tra amiche, ci si confronta, si commenta, si ride e si scherza... e alla fine si accoglie un'ospite (senza blog), Roberta, con la sua (ma non solo sua... ;)) versione delle uova strapazzate:





UOVA STRAPAZZATE ALLA TEO
per 4 persone


- …Tesori, andiamo a preparare la cena? 
Matteo (tre anni e mezzo) e Anna (un anno e mezzo): 
- “Siiiiiiiiiiiii”….
Teo: “Mamma, posso aiutarti?..faccio il secondo cuoco”. Io, non avendo nessuna idea su cosa preparare per cena gli rispondo: “..Teo, facciamo che tu sei il Cuoco e io la tua aiutante, quindi decidi tu cosa preparare, ti piace l’idea?” 
Teo: “…siiii…si….siiiii!!!” ed è così che è nato il piatto speciale: le Uova Strapazzate alla Teo


INGREDIENTI (secondo Teo) per quattro persone:

  • 7-8-9 uova, fai tu
  • Un po’ di latte
  • Tanto formaggio che pizzica
  • Tanto formaggio coi buchi
  • Sottilette (per il cuoco)
  • Olio
  • Sale/pepe
  • Funghetti
  • 3 caramelle gommose come ingrediente speciale (gusti a piacere)



INGREDIENTI (rivisti e corretti dall’aiuto cuoco/mamma):

  • 4 uova
  • Uno scalogno
  • Un goccio di latte
  • 50gr circa di Grana Padano grattugiato
  • 50gr circa di Groviera grattugiata
  • 100gr di funghetti sott’olio
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Olio di oliva extravergine
  • Prezzemolo 
  • Pane tostato



PROCEDIMENTO (uguale per entrambe le versioni):



  1. Fate appassire lo scalogno in una padella antiaderente con un goccio di olio d’oliva extravergine. 
  2. Nel frattempo, sbattete le uova in una ciotola, aggiungete un goccio di latte, i due formaggi grattugiati, aggiustate di sale e pepe. 
  3. Scolate i funghetti dal loro olio di vegetazione e aggiungeteli al composto di uova. 
  4. Quando lo scalogno è pronto (non deve imbiondire), versate delicatamente nella padella anche il composto di uova e mescolate il tutto. Attenzione a non far rapprendere troppo le uova. 
  5. Cuocete un paio di minuti, sempre mescolando, le uova devono rimanere morbide. Completate con un po’ di prezzemolo tritato e servite con delle fette di pane tostato.


Be'... una versione alternativa da provare, non credete? :)




Le storie sono per chi le ascolta. Le ricette per chi le mangia, Questa ricetta la regalo a un'amica. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web.

giovedì 26 gennaio 2012

Vecchi tempi... Caro Diario

Chi di noi non ha tenuto un diario?
Quello di scuola, spesso, dove - mescolati ai compiti e alle note - scrivevamo le nostre gioie e i nostri dolori, le cose che ci colpivano e quelle che di noi lasciavano il segno sugli altri... le foto appiccicate qua e là, i biglietti di quel pomeriggio al cinema, i voti più belli... pagine di scrapbooking che nemmeno sapevano di esserlo... (almeno nel mio caso)

Ai miei tempi la corsa al diario era diventata una vera e propria gara, prima di scoprire la mitica Smemo, che mi ha accompagnato per tanto e tanto tempo, in seguito. 

Quello che ricordo con più affetto era Il diariaccio, che comprammo insieme, io e la mia amica per la pelle delle superiori, in una cartoleria un po' dubbia, con dietro al bancone un ometto che sembrava venir fuori da uno di quei film dell'orrore... 
Ho provato a fare qualche ricerca sul web ma sembra non esistere più: era un diario fatto di pagine di carta gialla (quella da macellaio, per intendersi), con la copertina di vero cartone ondulato, e aveva stampata in copertina una facciaccia stile giapponese da far paura!
La cosa bella di quel diario era proprio il fatto di averlo comprato uguale, io e la mia amica: il gioco era quello di vedere come due diari identici si sarebbero trasformati a fine anno scolastico.


Noi due, così diverse, così unite.
Noi due, con tante idee in testa e tanta voglia di provare e sperimentare
Noi due, che avremmo seguito in futuro strade tanto diverse...

Ritrovarlo oggi, questo diario, 
sfogliarlo e rileggerlo,
è stato come ripercorrere un pezzetto della mia vita:
oggi quelle due ragazzine sono ancora amiche, anche se le loro strade le hanno portate a due vite completamente diverse e anche fisicamente lontane
ma è rimasto il telefono ad unirci
è rimasto un nuovo diario che ci scambiamo periodicamente per raccontarci e leggere delle nostre vite così diverse
sono rimasti i ricordi del passato e quello che ancora oggi è rimasto in piedi, di quei ricordi (anche il mio maritino è tra quei ricordi, pensate!)


Se in queste riflessioni c'è da trovarci un senso, lo voglio vedere tutto nella forza di un'amicizia che non si perde nel tempo. Nella voglia che ancora c'è di vedersi, di parlare, di trovarsi e ritrovarsi. Oggi, ancora diverse, forse ancora di più, ma con l'entusiasmo di quando eravamo piccole e molto meno esperte di vita. E non che ora lo siamo così tanto, eh!

martedì 24 gennaio 2012

1° ZeBuk Day! Libera un libro per Zebuk


Che emozione!
E che soddisfazione collaborare con queste donne qui!
Perché è con un formidabile e produttivo lavoro di squadra che nasce ogni giorno Zebuk e che le nostre idee (a volte strampalate a volte no) arrivano a voi... credetemi, lavorare così, con tutto l'entusiasmo che ci mettiamo, è il sogno di tutti quanti!

E allora, dato che il 14 febbraio 2012 si avvicina e che quel giorno Zebuk avrà la bellezza di 2 anni... FESTEGGIAMO! E festeggiate tutti quanti insieme a noi!


Questa l'idea che abbiamo studiato per l'occasione: il 14 febbraio 2012, 2° compleanno di Zebuk, liberiamo un libro, scegliendolo tra quelli che pensiamo siano più adatti a far innamorare una persona della lettura. Liberiamolo in giro per tutta l'Italia, secondo le indicazioni che troviamo qui.

Partecipate, mi raccomando: scegliete con cura il libro da liberare, studiate il luogo più adatto e fotografate (o filmate, perché no?) la vostra "liberazione", condividendola con tutti quanti, facendo felici voi stessi e chi troverà il libro che avrete liberato...
Ma attenzione: questa iniziativa funzionerà alla grande solo se tutti noi ne parleremo su tutti i fronti, se ci sarà un passaparola di quelli da pettegolezzo da mercato!
La soddisfazione più grande sarà quello di sapere che funzionato, anche grazie al nostro contributo. Quindi parlatene, condividete sui social network che frequentate ogni giorno, raccontatelo alla parrucchiera (è sempre il modo migliore, eh?! ;)) o all'ortolano sotto casa.
E poi lasciatevi sorprendere: chissà che nella vostra città non ci sia qualche altro lettore che partecipa all'evento?

Libera un libro per Zebuk
Libera l'amore per la lettura!

Writing Tuesday: Cronista

Appuntamento col Writing Tuesday
da un'idea di silbietta


Capiti al momento giusto, Signor Cronista.
E' appena accaduto un fattaccio e tu sei un esperto in questo campo, vero? Sai come tirar fuori il lato peggiore di chiunque, sai scavare nella melma, sai dove cercare i peggiori difetti di ognuno.
Ora qualcuno scoprirà che il Tale aveva già minacciato di fare azioni disperate e che nessuno lo aveva considerato credibile, a quel tempo.
Ora salterà fuori che Lei lo aveva provocato molte volte (sembrava tanto per bene, Lei, ma invece sotto sotto... eh?) e quindi, alla fine, la sentenza sarà che... se l'è voluto lei.


Eppure una volta sognavi di scrivere romanzi, racconti, storie. Storie che dovevano far volare i tuoi lettori. Storie che volevano portarli via dalla 'spazzatura' di tutti i giorni.
Cosa è successo?
Dove è finito quel tizio, Signor Cronista?
Cosa gli è capitato?

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
Ovvero: avete tempo per una birra? Il nostro bar è nato per conservare e ricordare i tanti "posticini del cuore" che ci hanno lasciato un'emozione. Per chi ha bisogno di trovare il suo, di posticino del cuore. Per evadere 10 minuti dalla routine quotidiana, per conoscere posti che magari non avete mai visto, per fermarsi a meditare su un'immagine, per bersi una birretta ghiacciata in compagnia degli amici... Tornate quando volete, il bar è sempre aperto!

argomenti viziosi

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Il Vizio di Leggere

Il Vizio di Leggere
Per non perdere il vizio, nonostante le mille cose da fare, per trovare il tempo da dedicare ad una buona lettura, per scoprire nuove emozioni e sensazioni, di quelle che solo un buon libro è capace di regalare a chi lo apre con passione e curiosità.

Il vizio di riflettere

Il vizio di riflettere
... il mio modo di Guardare e non solo Vedere ciò che ci circonda...