lunedì 30 dicembre 2013

I nostri auguri e un nuovo progetto: #lamiaagenda2014





Ho sempre amato le agende, i diari e quella magia fantastica che si attua nel momento in cui volti la prima pagina della tua nuova agenda, a cui assegni il compito di accompagnarti per un anno intero con le sue pagine bianche, illustrate, scarabocchiate, o come vuoi tu.
Le ho sempre scelte per il contenuto soprattutto ma anche per la copertina. Spesso sono state smemo, molto spesso. Ai tempi dell'università poi ne avevo una con la custodia metallica, dorata, con le tasche per i biglietti da visita che faceva molto figo e che ricaricavo ogni anno con le nuove pagine, anonime e bianche ma che a fine anno vivevano di vita propria.
E dal mio primo diario, quello della prima elementare, se ne stanno tutte lì, conservate di nascosto da tutto e da tutti. Pezzi di vita che ogni tanto amo rileggere. Piccoli scrapbook che nemmeno sapevo di costruire, giorno per giorno, avventura dopo avventura.


Negli anni scorsi non ho più trovato quello che faceva per me, quella che entrava nelle mie corde, non nelle librerie dove di solito mi fornisco. E sono approdata al web. Due anni fa mi sono stampata e fatta rilegare una bellissima agenda illustrata da un sacco di artiste e blogger (c'era anche la mia Tatti tra loro!), l'anno scorso ho utilizzato un servizio online con cui puoi personalizzare la copertina e poco più.
Mi è piaciuta la possibilità di farla ancora più mia e quest'anno, complice la volontà di spendere ancora meno del solito...

Quest'anno l'agenda me la faccio da sola!
Ci metto quello che voglio io, ci scrivo quello che dico io, 
ci stampo e ci appiccico quello che faccio io.


E questa decisione diventa un progetto. Che è frutto di un periodo di alleggerimento e di messa in ordine generale (ne riparleremo presto). E che serve anche a volersi un po' più bene e a conquistare tempo per me.

Si chiama #lamiaagenda2014.
Sarà un appuntamento mensile, con le copertine e le pagine fatte da me, prese, copiate, strappate, stampate, colorate... ci saranno i link agli articoli che mi hanno ispirata e un sacco di altro. Spunti, riflessioni e un parziale matrimonio con #menostresspiùfarfalle, che è diventato un rito di cui non posso più fare a meno.

Ogni mese sarà dedicato ad un argomento, a un pensiero, a un'immagine, a una domanda, un po' come si fa nell'Happy Week Art Journal: schizzi, immagini appiccicate (strappate da riviste e volantini pubblicitari), disegni copiati dai fumetti, frasi e scarabocchi, magari foto. 
E pagine bianche, dedicate ai miei piccoli (avete presente quando aspettate dal dottore e non arriva mai il vostro turno? e loro si lamentano che vogliono scrivere? ecco che si apre l'agenda e... voilà, spazio alla fantasia!)
E poi gli appunti e gli appuntamenti, le date e i compleanni da ricordare
E qualche ricetta rubata, anche, ce la vogliamo mettere? :)

Insomma, sarà un gran bel guazzabuglio, ma sarà mio, assolutamente mio!


Vi lascio con questa immagine e con questa frase, fondamentale (rubata da qualche rivista, anche questa, sì. Non chiedetemi da quale, però...):
Volersi bene. E' questo il segreto.
Ultimamente questo è un bisogno che sento sempre più forte, non so voi ma il tempo e la cura da dedicare a me stessa sono sempre più in calo. Un bisogno che condivido con molte amiche, con cui ho avuto begli scambi di opinioni. 
Anche da questi spunti di riflessione è nato questo progetto e voglio ringraziare - lei sa che parlo proprio di lei - chi ha saputo riassumere in poche parole quello che io avevo descritto con un lunghissimo racconto: grazie a te, che mi hai aiutato a ritrovare la forma giusta!

A voi auguro, a nome di tutto il CircoloVizioso, un 2014 pieno zeppo di Amore. Soprattutto per la vostra Anima ed il vostro Cuore!

***

Suggerimento 01: sketches

Un primo suggerimento per le ispirazioni lo trovate qui, è un meraviglioso contenitore di schemi di impaginazione e non solo: studiocalico.

giovedì 19 dicembre 2013

Povero Natale

Luci, cene di lavoro, impegni e inviti per le imminenti feste natalizie.
Pacchi natalizi, panettoni, spumanti e torroni. 
Ma dove? 
I siti e le newsletter (che "ricevi perché sei iscritto alla newsletter di PincoPallino") mi parlano, come ogni anno, delle feste e dei mille impegni mondani che tutti noi dovremmo avere. Del poco tempo che non abbiamo da dedicare ai regali - che per la maggior parte saranno inutili, indesiderati e ingombranti - da fare a Tizio e Caio. Loro si occuperanno di noi, loro ci aiuteranno a decidere tutto e noi dovremo solo fare clic, tutto arriverà direttamente a casa del destinatario in confezione regalo con tanto di biglietto augurale.

Spot che ci parlano di vacanze di natale da passare nei posti più caldi, al riparo dalle preoccupazioni e dallo stress del lavoro.
Pubblicità di situazioni paradisiache, di famiglie in pace col mondo, di titolari e dipendenti che si vogliono tanto tanto bene. Di clienti che non vedono l'ora di saldare i conti.

Ma davvero?
Io non posso pretendere di sapere cosa succeda veramente nelle altre famiglie, negli altri paesi, nelle altre città. Leggo nei siti e nei blog lo stesso calore e la stessa fiducia nel mondo intero degli altri anni, nonostante tutto. Facciamo finta di niente, ci nascondiamo dietro alle luci dell'albero: è Natale e dobbiamo essere tutti felici. E ci credo, e sono convinta, sono davvero convinta che nelle singole persone ci sia del bene, che ci sia bontà e volontà, che ci sia amore per il prossimo.

Ora vi dico cosa succede qui da noi.
Niente di tutto questo, quest'anno. Niente bagliori scintillanti, poche feste e ancora meno voglia - o modo - di fare regali materiali.
Sembra che la crisi, di cui tutti sembrano essersi momentaneamente dimenticati - sotto l'effetto edulcorato dei biscotti allo zenzero e dei panettoni in preparazione su tanti foodblog che seguo (e meno male che ci sono loro) - si sia impossessata di noi, sembra che non ci sia spiraglio all'orizzonte, che tutto sia nero e buio e oscuro.
Facciamo sorrisi tirati, ci aggiriamo tra luci e ghirlande là fuori, mentre sappiamo che dovremo tirare avanti chissà ancora per quanto stringendo i denti, tirando la cinghia e affidandoci alla clemenza del clima economico.
Programmiamo menù risparmiosi, ci inventiamo ricette che limitino le spese e riempiano la pancia.
Quando uno ha provato la "paura di diventare povero" certe cose le teme di più, lo so.
E non che si sia mai scialacquato, eh, lasciatemelo dire. E' che col tempo ci si fa prendere dalla foga, ci si fa coinvolgere dal mondo che gira intorno e - a volte - si perde l'obiettivo principale.
Quello di essere felici. Senza oggetti ma con tanti affetti.

Un Povero Natale.
Questo è quello che stiamo facendo, che stanno facendo, al Natale come lo sentivamo da piccoli: la magia, l'amore, il sentimento di speranza e di salvezza che stava dietro al momento più atteso dell'anno da molti di noi, sono spariti e c'è rimasta solo la "Lista di Natale", come l'ho sentita chiamare da qualche bambino.
Capito?
Non più la letterina, ma la "lista". 
Babbo Natale mica si ringrazia più per quel che abbiamo, per i regali che ci ha portato lo scorso anno, per gli affetti e per la famiglia, no. A Babbo Natale si spedisce la lista.
E guai se non vengono spuntati tutti gli articoli elencati lì sopra.

E ora un bel luogo comune. Che non è mai stato tanto vero quanto lo è ora.
Mi sono svegliata, stamani, e ho guardato la mia famiglia. L'ho guardata mentre dormiva e mi è sembrato il miracolo più bello che Dio potesse fare per me. Ho ascoltato i loro respiri e ho ringraziato per quello che ho. 
Ho anche pensato - e fissato nell'anima, per sempre - che non desidero altro dalla Vita che la loro Vita.
E nella mattinata passata a fare conti sono tornata mille volte col pensiero a quest'immagine. Ho fatto più di un esame di coscienza e mi son resa conto che quest'anno non c'è davvero niente altro da desiderare, nessun regalo di Natale, nessun libro (il mio primo pensiero tra gli oggetti), nessun gioiello (e quando mai), nessun vestito.

Loro.
Loro sono il mio Natale.
E la consapevolezza di essere, con loro, Una Cosa Sola.

Serenità, tanta serenità a tutti voi.

venerdì 13 dicembre 2013

non c'è (più) tempo


C'è una frase di Seneca
Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne perdiamo molto
L'ho scoperta guardando un video girato in Guatemala, dove lavora (e lavora bene) un'associazione che conosco. Loro aiutano le madri in difficoltà, lasciate sole dagli uomini per i più svariati motivi. 

Il punto è un altro, però. 

Il punto è quel tempo.
Il tempo che non sappiamo usare, il tempo che sprechiamo, il tempo che diciamo di non avere e invece.

L'anno che sta passando (tra un anno passerà, cit.) mi ha donato tanto, fin troppo per certi versi: sia lacrime che angoscia che momenti felici.
Ieri, scendendo di macchina, mentre arrotolavo tutti i miei pensieri per andare incontro al ciclone di gioia che mi investe ogni volta che entro in casa, all'improvviso è uscito, netto e gelato un flash: il tempo dei miei bilanci è tutto l'anno.
Ogni giorno mi metto in gioco, ogni giorno imparo a gestire, ad aggiustare il tiro, a divincolarmi nei labirinti delle cose quotidiane. E ogni giorno posso decidere se chiudo la giornata in positivo o meno.
Più preoccupazioni che gioie, in questa fine anno di un anno di crisi. Più passioni (nel senso di sofferenze) che serenità.
Però sto imparando l'uso del tempo, quello sì:
il tempo per me che decido davvero io come usare (e di solito lo passo con i libri), 
il tempo da passare con i miei figli, che (grazie alla crisi) è aumentato, 
il tempo per fare progetti e costruire castelli in aria insieme alle mie compagne di viaggio, 
il tempo per chi amo
il tempo per ritrovare il filo di una strada che ho temporaneamente perso di vista.

In questi bilanci quotidiani noto trend in salita e in discesa, crolli verticali e impennate positive che mammamia; la cosa più bella è notare e sottolineare come sia quasi completamente azzerato il tempo perso.
L'ho imparato strada facendo, c'è voluto tempo (ahah) e c'è voluto di mettersi in gioco. Ci son voluti libri da leggere e chiacchiere e pensieri con gli amici. Ci son voluti anche momenti di silenzio da passare in compagnia di me stessa.

Non lo perdo più il tempo. 
Che poi cosa significa perderlo, quel tempo? se decido di stare un'ora intera senza fare assolutamente niente quello non è "tempo perso" ma tempo dedicato all'ozio. E fa bene allo spirito. 
Quello che non perdo più è il tempo che si abbandona a chi non lo merita, a chi si aspetta solo un ricevere, a chi pretende attenzione e dedizione a costozero. A loro nemmeno un istante di questa mia vita. Mai. Più. Non c'è più tempo, per loro.

martedì 3 dicembre 2013

Meno stress più farfalle 2013 - a che punto siamo e un viaggio tra le farfalle

Photo credits: http://mrg.bz/xEkgMH
La promessa la sto mantenendo.

Nel senso che il quaderno di Meno Stress Più Farfalle 2013 lo sto compilando diligentemente come una scolaretta all'inizio dell'anno. Ogni giorno scrivo, penso, medito, prendo ispirazioni, parole a caso, pezzetti di cose che voglio lasciare, a ricordo di una certa giornata, di un certo sorriso, di una certa Farfalla svolazzante che ha alleggerito i miei pensieri.

Le Farfalle sono entrate nella mia vita quotidiana nel momento in cui ne avevo più bisogno: ora tendo a notarle più spesso, le cerco tra gli oggetti, anche, quando - raramente - mi trovo a zonzo per negozi.
E quella leggerezza è entrata in punta di piedi nella mente e ha fatto il suo dovere portando pace e serenità.

Poi però dovrei anche postarle, quelle pagine. 
Non ci riesco. Foto che non rendono l'idea, che non mi soddisfano, tempo per provare soluzioni che non riesco a trovare nel turbine delle cose da fare.

Siamo andati a cercarle per vederle da vicino, le farfalle, qui. Dovevo anche aggiungere le foto ma ormai mi conoscete, le ho perse da qualche parte nei meandri dell'hard disk.

E' stata una bellissima esperienza, anche se forse, per certi versi, mi sarei aspettata molto di più da un posto di quel genere.

Veder nascere una farfalla dal suo bozzolo, però, non ha prezzo. 
E chiaramente la macchina fotografica non ha scattato, perché ero talmente sospesa, in quell'attimo, che non ci ho nemmeno pensato.
Vederti volare accanto farfalle grandi quanto tutta la tua mano aperta, averle lì, di fronte, insieme a uccellini colorati che manco ti vedono, tanto son concentrati nel loro fischiettare e sbecchettare... il caldo umido tropicale e tua figlia col naso all'insù, a bocca aperta quanto te, che non smette di parlare e indicarti qua e là, tra i fiori colorati e le foglie verdi scure...

Pensieri leggeri.

E profondi.

Questa settimana il tema è:
nonrestarechiusoqui
PENSIERO!

Giusto per farvelo sapere, giusto per.

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
Ovvero: avete tempo per una birra? Il nostro bar è nato per conservare e ricordare i tanti "posticini del cuore" che ci hanno lasciato un'emozione. Per chi ha bisogno di trovare il suo, di posticino del cuore. Per evadere 10 minuti dalla routine quotidiana, per conoscere posti che magari non avete mai visto, per fermarsi a meditare su un'immagine, per bersi una birretta ghiacciata in compagnia degli amici... Tornate quando volete, il bar è sempre aperto!

argomenti viziosi

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Il Vizio di Leggere

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Per non perdere il vizio, nonostante le mille cose da fare, per trovare il tempo da dedicare ad una buona lettura, per scoprire nuove emozioni e sensazioni, di quelle che solo un buon libro è capace di regalare a chi lo apre con passione e curiosità.

Il vizio di riflettere

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