venerdì 16 gennaio 2009

nonna raccontava storie

stamani, un bel pensiero felice donatomi da mammafelice: ricordate le favole sonore? quelle con tanto di libro illustrato e 45 giri da veder sparire nel mangiadischi e poi da ascoltare con aria sognante... così si imparava a leggere, ma soprattutto - nel mio caso - così ho imparato ad ascoltare gli altri, a capire i toni di voce, a sentire i loro sentimenti.
Mi è sempre piaciuto ascoltare, sono stata abituata fin da piccola a sentire storie: mia nonna, forte contadina con alle spalle un passato di rinuncia a quasi tutto ma non a raccontare storie, me ne ha sempre raccontate tante; non le storie classiche ma storie diverse, secondo me inventate da lei, magari usando spunti di vita quotidiana...
* e allora saltava fuori la principessa con la lisca di pesce di traverso ed il contadino che la salvava con l'unguento ottenuto da una rana,
* c'era la storia e le avventure della 'famiglia allargata', come diremmo oggi, formata da padre, seconda madre, figli della prima e della seconda madre, con tutte le bravate dei figli maschi e le civetterie delle figlie femmine (in questa c'erano davvero tanti riferimenti alla vita di mia nonna...)
* mi raccontava di quella volta che massaro Peppe (gestore della masseria, struttura contadina tipica dell'Italia meridionale) aveva nascosto i soldi guadagnati nel pozzo e di tutto quello che gli era capitato per riuscire a recuperarli
* scoprivo che gli animali parlano fra di loro e si prendono gioco di noi, che non capiamo il loro linguaggio
* mi meravigliavo di quante persone potevano entrare nella casina piccina picciò (ma forse questa era una storia di Rodari...)

il bello era che ogni volta, in ogni storia, venivano fuori personaggi nuovi e nuove situazioni: nonna arricchiva di particolari le storie e a volte, quando era di buonissimo umore, cambiava anche i finali se le dicevo che non mi piaceva quello che mi aveva raccontato la volta prima. Raccontava queste favole con un entusiasmo, una vivacità, una ricchezza di toni di voce, di espressioni del viso, che era quasi come vederle alla tv; poi, dopo qualche giorno tornava con i pupazzetti di stoffa cuciti per l'occasione con gli avanzi che trovava in casa: e allora le storie diventavano animate, come in un teatrino: la volpe e l'uva, il lupo e i sette capretti, cappuccetto rosso, pinocchio, queste storie per me erano ancora più vere perché i personaggi li muovevo anche io, perché avevo i pupazzi a disposizione e quindi in ogni momento potevo vederli e animarli e rivederli e cambiare i finali e aggiungere cose e particolari.
E io ascoltavo
e immaginavo
e mi immedesimavo in quei personaggi e in quelle situazioni
e a volte mi commuovevo o ero felice per il resto della giornata se una storia era terminata con un bel lieto fine...
... tutte queste storie mi sono tornate a mente tante e tante volte da piccola, nei momenti in cui ero in difficoltà, in quelli tristi e in quelli felici e sono il ricordo più forte che accompagna il pensiero di mia nonna. Sono il più grande insegnamento che mi abbia donato: la fantasia e la voglia di inventare, l'entusiasmo anche nelle piccole cose, il saper ascoltare gli altri. Che non è una cosa così semplice, soprattutto oggi.
Quindi certo che le favole sono importanti, che aiutano a vedere la vita da un punto di vista esterno: se certe cose accadono agli altri e questi riescono a venirne fuori, vuol dire che una soluzione c'è e quindi anche noi possiamo farcela. Le favole aiutano ad avere più fiducia in se stessi, più coraggio, più forza d'animo, più ottimismo.
Alla Piccola Meraviglia abbiamo comprato il cd (eh sì, il tempo passa ed il mondo si evolve...) dei tre porcellini: è ancora piccola, certo, ma dovreste vedere come si incanta ad ascoltare (x addirittura tre secondi rimane ferma...!) e come cambia espressione quando sente la voce del lupo!
alla fermata del tempo che non ho:
dovrò anche io trovare qualche scampolino per costruire i pupazzi dei tre porcellini, del lupo (tanto poi quello si può usare per un sacco di storie diverse...) e magari anche le tre casette (di paglia, di legno, di mattoni), che potrebbero diventare tre scaldini di quelli con dentro i noccioli di ciliegia... sì, l'idea mi va!
...un altro pensierofelice per l'antidolorifico...

3 commenti:

  1. sei proprio ma proprio bella...

    RispondiElimina
  2. ..grazie per essere passata dal mio blog e per i commenti che hai lasciato...ricambio con un link con cui potrai realizzare i tre
    porcellini alla tua Meraviglia.

    http://robertafilavafilava.blogspot.com/2008/04/buon-natale-scorso-tommaso.html

    per quanto riguarda il tutorial degli uccellini devo inviartelo personalmente e comunque il blog roberta filava è in pausa o comunque ha rallentato la corsa i motivi li leggerai qui

    http://robertafilavafilava.blogspot.com/2009/01/prima-di-tutto-tanti-auguri-2009-uno.html

    quindi se vorrai seguirmi sono attiva sul mio blog principale e spero di incontrarti presto...

    www.creakit.blogspot.com

    grazie ancora e se mi mandi la l'indirizzo ti invio il tutorial..

    roberta filava

    RispondiElimina

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In questo modo nell'archivio dei vizi rimarrai anche tu, con le tue parole, col tuo pensiero, con la tua mente... e magari così verrò a trovarti anche io e chissà che non ne nasca una nuova amicizia...!!!
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